Now Reading
Gianluca Ius, un manager col fiuto del… gol

Gianluca Ius, un manager col fiuto del… gol

Gianluca Ius, un imprenditore col fiuto del... gol

Gianluca Ius, un imprenditore col fiuto del… gol. Dirigente d’azienda specializzato in gestione e ristrutturazione aziendale, dalla chiacchierata con lui sono emersi spunti estremamente interessanti.

Gianluca Ius, un manager col fiuto del… gol

Laureato in Economia e Commercio all’Università di Roma La Sapienza, Master in Business Administration presso la London School of Economics. Ne 2001 fonda la Suicom Srl, società attiva nel settore delle infrastrutture telematiche, che partecipa, tra le altre cose, alla realizzazione della rete mobile di 3 Italia nel Centro Nord Italia. Nel 2007, superato il traguardo dei 3 milioni di euro di fatturato, vende le sue quote nella Suicom ed investe in una holding di diritto lussemburghese attiva in Italia nell’ambito di operazioni di acquisizione, ristrutturazione e cessione di società o rami aziendali, la Belrosa Holding SA. Dal 2007 al 2013 è a capo di un rinnovato gruppo di società del settore tecnologico ed infrastrutturale di cui fanno parte, oltre alla stessa Belrosa Holding, la Tecnosistemi Srl, la START Srl, la Infratel Italia SpA e la United Trading Corporation Srl.

Commesse da realtà di prima grandezza

Nel 2012, il Gruppo arriva a fatturare fino a 70 milioni di euro, aggiudicandosi importanti commesse per primarie realtà dell’economia nazionale, tra cui Leonardo-Finmeccanica, Telecom Italia, Wind, Regione Lazio, Regione Lombardia e Poste Italiane. Nel 2015 crea un nuovo gruppo societario di cui fanno parte la neo-acquisita IRTA SpA, la SUNESIS Srl, la Tecnosistemi Srl e la TECLAND Srl. Sotto la sua gestione, la IRTA si aggiudica due gare per un totale di 2,5 milioni di euro e si qualifica come fornitore ufficiale di Telecom Italia. Il Gruppo di cui la società fa parte nel 2016 arriva a un fatturato di circa 11 milioni di euro dopo soltanto un anno di attività.

Scende in campo col Foligno

Nel giugno 2016 si concretizza il suo debutto imprenditoriale nel mondo del calcio, quando rileva la totalità delle azioni del Foligno Calcio e ne diviene Presidente, mantenendo l’incarico sino a dicembre 2016, e risollevando in breve tempo le sorti di una squadra in cui ormai pochi credevano ancora.

Consiglierebbe di investire e promuovere il proprio business in Italia?

Assolutamente si, pur essendo consapevole che l’Italia deve ancora compiere adeguati passi per agevolare gli investimenti sul proprio territorio, molto sta cambiando, infatti personalmente non ho mai decentralizzato le mie aziende pur lavorando e operando con società estere, il mio core business è da sempre incentrato in Italia.

Che consigli darebbe a coloro che cercano finanziamenti per il proprio business? Quali sono le strategie che ha utilizzato lei stesso per ottenere i finanziamenti necessari?

A tutt’oggi è un tema particolarmente delicato perché con l’aumento dei tassi e del costo del denaro richiedere un finanziamento è diventato molto complesso, oltre che antieconomico. Il sistema bancario italiano dovrebbe essere più attento alle esigenze delle PMI che sono l’ossatura di tutta l’economia del nostro paese, ma restano purtroppo la parte più ignorata e con meno agevolazioni senza una corretta tutela. Per chi fa impresa la necessità principale è quella di affiancarsi ai giusti consulenti e professionisti dopodiché fare un piano preciso di quello che è il business da sviluppare, i termini in cui svilupparlo, l’importo necessario a far partire il progetto e su quello valutare se chiedere un finanziamento in banca, appoggiarsi a dei fondi o venture capital o cercare semplici soci/finanziatori. La mia azienda valuta costantemente l’acquisizione di quote di startup e di aziende già operative.

Come si è adattato ai cambiamenti del mercato nel corso degli anni? Qual è stata la sua strategia per rimanere competitivo e mantenere il successo della sua azienda?

Nelle mie varie vite professionali: politica, economia e finanza, ho visto il mondo cambiare in maniera radicale, gestire questi cambiamenti impone una adattabilità alle situazioni non comune. Ho visto tantissimi amici potenti non riuscire mai completamente a risollevarsi adattandosi a questi cambiamenti, finendo la loro vita lavorativa come non meritavano. Diversificare sicuramente è stato il primo punto di forza, lavorare in un unico settore è infruttuoso, ricoprire più settori permette di stare al passo con i cambiamenti del mercato.

Qual è l’aspetto più gratificante di essere un imprenditore di successo? Cosa la motiva a continuare ad innovare e crescere nel suo settore?

Entrare in un certo contesto con la credibilità ottenuta in questi anni di lavoro mi da la possibilità di instaurare e sviluppare nuove amicizie che poi si tramutano in business. Anche se provengo da una famiglia che non mi ha mai fatto mancare nulla, da subito ho voluto dimostrare la mia indipendenza e volevo affermare me stesso e non in virtù dei meriti della mia famiglia. Da quando sono andato via di casa, a vent’anni, oltre al mantenimento personale sono riuscito ad ottenere traguardi importantissimi non perdendo mai l’obiettivo di crescere. Non bisogna mai accontentarsi, MAI SMETTERE DI AVERE FAME!

Come gestisce lo stress e mantiene l’equilibrio tra lavoro e vita personale? Quali sono le sue strategie per gestire le inevitabili pressioni dell’essere imprenditore?

Personalmente ritengo che l’equilibrio sia difficile da raggiungere, per avere successo nel mondo imprenditoriale la dedizione deve essere al 100%. In posizioni di responsabilità gli orari non sono fissi, gli impegni non sono prevedibili e la tempestività risulta essere essenziale. Il segreto forse. È avere accanto una persona che possa capire tutte le sfaccettature personali e del lavoro arrivando ad essere un valore aggiunto e non causa di perdita di concentrazione ed energie. Il mio pensiero è sempre stato che se si vuole ottenere qualcosa di grande ci si deve dedicare totalmente, il successo spesso è fatto di rinunce e sacrifici.

Esiste qualche segreto per – come si dice – “staccare la spina” con risultati efficaci?

Gestire le pressioni che derivano da questo lavoro non è semplice e ognuno di noi deve trovare la propria isola felice, per me il vero momento di decompressione arriva nel momento in cui riesco a prendere un momento per me stesso quando la città dorme e guardare, con accanto il mio cane Clara, lo skyline di Milano dalla vetrata di casa, personalmente lo trovo un vero antidepressivo naturale.

Ha qualche progetto futuro e visione strategica che desideri condividere con il nostro pubblico?

La situazione economica del paese non permette di programmare nel breve qualsiasi tipo di attività perché è effettivamente troppo altalenante, la mia idea di business futuro che risulta ad oggi promettente ed interessante da studiare è quello legato alle risorse idriche e all’eco sostenibilità, non a caso le recenti alluvioni hanno evidenziato un problema gravissimo nel nostro paese.

Sappiamo che a breve parteciperà come main sponsor al premio Stromboli con la sua holding Bellatrix, essendo costantemente molto attivo in questo genere di iniziative. Cosa la spinge a presenziare e a partecipare a questi eventi?

Essendo manifestazioni che promuovono il nostro territorio e le nostre tradizioni, la mia adesione è più che mai giustificata. Il premio Stromboli sta cercando di riportare la cultura, l’arte e le tradizioni italiane ai fasti di un tempo perché Stromboli è stata per lungo tempo buen ritiro di tantissimi artisti italiani (DallaBattisti, De Gregori, etc.) tante produzioni sono nate nell’isola proprio per la spensieratezza che trasmette questo luogo incantato. In eventi di questo tipo si creano un’atmosfera e un feeling unici che fanno si che nascano opportunità e relazioni tra tutti i partecipanti: ne è un esempio il mio caro amico, l’artista Fabio Weik, vincitore dell’edizione 2022 da cui ha avuto fino ad oggi grande riscontro e opportunità di collaborazioni importanti.

View Comments (0)

Leave a Reply

Your email address will not be published.

Scroll To Top