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Carciofi, e l’organismo si depura, mentre la tavola è invasa da mille sapori

Carciofi, e l’organismo si depura, mentre la tavola è invasa da mille sapori

Secondo la leggenda Cynara era una splendida fanciulla dai capelli color cenere trasformata in carciofo da un Giove innamorato e non corrisposto. Originario dei paesi mediterranei, il carciofo è arrivato in Europa grazie agli Arabi come testimonia il nome, dall’arabo al’qarshuf; inizialmente pare che sia sbarcato sulle coste della Sicilia, culla araba per eccellenza e da lì arrivato a Napoli per conquistare poi l’intera Italia. Il nome del genere sembra derivare da cinis ossia cenere: secondo Columella infatti si usava cospargere di cenere il campo prima della coltura. Appartiene alla famiglia delle Asteracee ha fusto eretto, le infiorescenze, i capolini, hanno forme variabili: ovale, globosa o conico allungata, le brattee spinose o inermi possono essere color verdastro e talvolta violacee. Tra le varietà spinose ci sono lo Spinoso Sardo, Ligure e di Palermo mentre i carciofi senza spine i più conosciuti e apprezzati sono i Romagnoli, Catanesi e i Violetti di Toscana.

Ottime virtù tradizionali

Il carciofo ha ottime virtù nutrizionali.  Innanzitutto, è una fonte preziosa di potassio e sali di ferro. Contengono un principio attivo, la cinarina che favorisce la diuresi e la secrezione biliare. I carciofi sono i grandi protettori del fegato e provocano un aumento del flusso biliare e sono molto indicati nella dieta dei diabetici. L’infuso preparato con le foglie di carciofo, cui possono essere associate altre erbe, è davvero miracoloso dal punto di vista di stimolazione della diuresi ed eliminazione delle tossine: il sapore è molto amaro, ma il beneficio è assicurato.

Fibra vegetale in abbondanza

I carciofi contengono molta fibra vegetale e sono quindi utili per la regolarità intestinale. Il carciofo è un alimento che ha effetto positivo anche sul sistema cardiocircolatorio, in quanto si tratta di un alimento che aiuta ad abbassare il tasso di colesterolo nel sangue. Vale la pena quindi portarlo in tavola spesso per assicurarsi salute ma anche bellezza visto che eliminando le tossine si tiene sotto controllo la cellulite e si mantiene pura e luminosa la pelle.

Fritti o bolliti, bontà senza fine

Di solito se ne mangiano il fiore e le brattee, dopo aver eliminato quelle esterne, più dure. Il carciofo tagliato annerisce rapidamente occorre quindi passarlo in acqua acidulata al limone, specie se lo si vuole consumare crudo in insalata.  La loro cottura più classica richiede la tecnica della frittura come per i carciofi alla Giudia prima torniti per eliminare le punte; alla Romana tagliati a spicchi e passati in pastella; alla Toscana anche qui a spicchi infarinati e passati nell’uovo, la cottura classica più leggera la troviamo nel cuore del Mediterraneo: la Sicilia orientale, dove si cucinano alla brace. Il carciofo si lava, si batte, per allargare le foglie, si condisce con prezzemolo, aglio, olio e sale e si sistema sulle braci, da cui prende anche il sapore e il profumo.

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